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giungere l’obiettivo che, ricordo, non è aver buttato in rete tante belle sli- des colorate per un numero ics di corsi, ma aver garantito le migliori condizioni per l‘apprendimento di questo materiale, ovvero la crescita intellettuale di chi ne ha fruito e dun- que indirettamente il know how della stessa azienda. Insomma, non solo quantità, ma anche e soprattutto qualità. E a nulla valgono i moduli di soddisfazione (la famosa custo- mer satisfaction per usare altro an- glicismo) del corso che vengono proposti al termine della sessione, dove spesso i più danno la suffi- cienza su tutto per non avere rogne.
Ma il peggio ancora deve venire. Spesso il corso viene proposto non per una reale crescita della risorsa umana a cui è destinato, ma piutto- sto perché una legge impone o rende opportuno che venga fatto e certificato. Ecco che allora il corsetto online sulle norme antimafia in un istituto bancario diventa una forma- lità da sbrigare nel minore tempo possibile e senza pensare all‘effica- cia. Importante è che di fronte alla legge sia attestata l’avvenuta forma- zione. Il famoso: “Noi te l’abbiamo
detto”. Sono obblighi da ottemperare in modo indolore e perdendo il meno tempo possibile; del resto time is money. Tanto che non se ne pre- vede affatto di tempo per la frui- zione. The show must go on, il la- voro va portato avanti e il corso fatto nei ritagli di tempo, nella pausa pranzo, magari, mangiando un pa- nino. Per essere più chiari certi ca- petti si ritrovano a raccontare ai pro- pri sottoposti di fare l’e-learning rapidamente, basta farlo scorrere in sottofondo mentre si lavora, si lavora ad altro beninteso, cioè ascoltare con un orecchio e tentare alla fine il test finale. Il mito del multitasking imperversa anche qui, ma la verità è un’altra e lo sappiamo. In caso serva c’è comunque il collega, l’unico del piano che ha seguito ve- ramente il corso o è già esperto della materia che ti può aiutare magari sedendosi accanto a te per il test. Cioè il test te lo fa lui. L’importante è registrare che il corso è stato po- sitivamente concluso e tutti sono contenti. E dall’alta direzione si rac- colgono i dati e con soddisfazione si registra che l’80% del target ha fatto il test entro la data prestabilita.
Ora si tratta di sollecitare l‘ultimo 20% e poi la copertura dell’azienda è garantita, potendo dimostrare - per esempio - che la famigerata Legge 231 la conoscono tutti. Quasi che con il corso online si potessero com- battere, per esempio, le infiltrazioni mafiose.
È abbastanza avvilente, non cre- dete? E annienta completamente ogni efficacia dell’e-learning. Dav- vero peccato, ma spesso per molti realtà di vita vissuta. O avete fatto esperienze diverse? Ma quanto spesso?
Certo come biasimare le aziende che devono impiegare enormi ri- sorse economiche in tanti rivoli che discendono da obblighi normativi che si accatastano e si sommano anno dopo anno in un Paese che ci schiavizza, che delega e burocra- tizza ogni cosa. Se tutte le aziende dovessero garantire nel dettaglio tutto quello che prevedono talune norme, esse dovrebbero assumere una percentuale più o meno grande di personale in più, docenti e di- scenti, rendendo un qualsiasi busi- ness non redditizio, morto per buro- crazia. Ecco che parte allora il circo