Page 11 - Collegamenti-1-2024
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Ci vuole così poco
La sera del 26 dicembre 2023, in una stazione stra- namente deserta, viene dif-
fuso dagli altoparlanti il messaggio: “Il treno xxx arriverà con un mag- gior tempo di viaggio di 30 minuti”. Un signore lo ascolta sospen- dendo il suo andirivieni sul marcia- piede e mostra un certo senso di contrarietà: forse non pensava di dover raggiungere la sua destina- zione in un ora più tarda, ma il suo disappunto è esplicitato da un com- mento a bassa voce, chiaro nel si- lenzio tornato alla fine dell’annuncio: “Non hanno nemmeno il coraggio di
dire che il treno è in ritardo!”
Lo sento e penso di non essere il solo a disapprovare la formula- zione del messaggio, definita nella revisione del manuale degli annunci sonori ai viaggiatori che avevo ela- borato anni prima con un ristretto
gruppo di colleghi.
Quando il manuale è stato rima-
neggiato, sulla chiarezza e la tra- sparenza del linguaggio ha avuto la meglio una sorta di politicamente corretto per non voler offendere.
Una impostazione che per appa- rire acculturata utilizza parole e lo- cuzioni assonnati con termini di altre lingue, inglese per prima. Abbiamo così l’eliminazione delle parole ri- tardo e soppresso sostituite da mag- gior tempo di viaggio e cancellato, quest’ultimo termine preso da un fo- nismo dell’inglese.
In inglese, infatti, il verbo soppri- mere si traduce to cancel, mentre cancellare corrisponde a to delete o to erase (in relazione al contesto). Del resto in ossequio al politica- mente corretto si accetta di concor- dare il genere anche per ruoli o fun- zioni come ministro, in analogia ai titoli onorifici o professionali come dottore.
Ma torniamo all’accaduto.
Il signore va verso il tabellone de- gli arrivi e partenze, bello, luminoso, in apparenza chiaro e ricco di infor- mazioni aggiornate.
Forse poiché la sequenza dei
treni non permette agilmente di in- dividuare eventuali alternative o più probabilmente perché il contatto umano è più rassicurante, il signore però ferma una signora con la divisa da ferroviere e inizia a parlarle. Non conosco il dettaglio del colloquio, ma suppongo abbia chiesto infor- mazioni. Certamente questa, al ter- mine della breve conversazione, con fare veramente molto garbato dice: “... se vuole, l’aiuto volentieri, con- trollo subito sull’orario di servizio, ta- belle cartacee non ci sono più”.
Il signore risponde con altrettanta gentilezza e con un po’ di rassegna- zione: “Eh sì, non esiste più nemmeno il Pozzorario. Grazie, attenderò!”.
Termini non appropriati, informa- zioni solo parziali, elementi per al- ternative di viaggio non facilmente rintracciabili, sono queste le condi- zioni attualmente offerte a chi utilizza i treni per i propri spostamenti. Si acquistano pacchetti di viaggio già confezionati mediante sistemi evoluti che li offrono su internet e talvolta ci si sente più pacchi postali che viaggiatori.
Sicuramente ci sono aspetti più importanti da curare per essere vi- cini ai viaggiatori, ma come dice una poesia da bambini: “ci vuole così poco per farsi voler bene!”.
Valerio Giovine
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