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  partecipazione di tutte le componenti sociali allo sforzo di rinnovamento e sviluppo del Paese. Ma, come ab- biamo scritto altre volte, i decisori politici, spesso, sono presi da altre urgenze; inseguono altre priorità, tali che, sul breve termine, assicurino
blea nazionale Federmanager del 15 novembre 2023, svoltasi a Roma sotto l’emblematico titolo A gran voce, il Presidente Stefano Cuzzilla ha denunciato ciò che non è più sop- portabile. Ha detto: “Anche il gettito Irpef non smentisce l’andazzo, rive- lando che un italiano ogni due si di- chiara nullatenente e non versa nemmeno un euro di imposte. E viene da vergognarsi per il som- merso che c’è”. E, a proposito degli interventi che penalizzano la classe media dei pensionati, ha aggiunto: “Nessuno si senta in diritto di ledere l’aspettativa verso le pensioni che ci siamo pagati di tasca nostra, quando una pletora di assistiti e di evasori e di criminali non dichiara nemmeno un euro in tutta la vita”.
Conclusioni
Esistono rimedi per fermare la
deriva verso cui è spinta sempre più la classe media? Esistono strumenti per dire alla politica che la classe media è stanca di sentirsi continua- mente sotto attacco? La risposta è sì, sempreché la classe media sap- pia trovare unità e occasioni per far sentire a gran voce la sua voce.
Mentre scriviamo è in corso la sottoscrizione della petizione pro- mossa da CIDA Salviamo il ceto me- dio, reperibile al link www.change. org/p/ salviamoil-ceto-medio.
È una iniziativa pubblica che chiama a una forte partecipazione collettiva. I numeri contano: meglio essere in molti.
Antonio Dentato
Pubblicato su gentile concessione della rivista Dirigenti Industria (Aldai/Federmanager- Milano)
“un consenso «popolare diffuso»”.
L’area del rischio
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Il Centro Studi e Ricerche Itine-
rari Previdenziali offre continue ana-
lisi aggiornate su numerose que-
stioni in materia economica e
sociale. In particolare, avverte che
“Un Paese senza una classe media
rappresentata politicamente non ha
futuro, anzi è il terreno di coltura de-
gli -ismi: estremismi, nazionalismi,
populismi, e così via”. [...]. Aggiunge
che “in questi 20 anni si è molto ri-
dotta, [...]” e che “sotto il profilo elet-
torale non interessa a nessuno:
sono solo cittadini da «spremere»
quando serve”. Infine, che “la classe
media, quella dai 35mila euro in su
– compresi i pensionati con una ren-
dita pari o oltre cinque volte il minimo
(cioè 2.580 euro lordi al mese,
36.500 lordi e 27mila netti) – è rap-
presentata da circa cinque milioni di
soggetti che pagano il 60% di tutte
le imposte ma sono esclusi dalla to-
talità di bonus, agevolazioni e così
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Più recentemente nell’Assem-
1) Aristotele, Politica (pp. 138 e sgg., Laterza)
2) Thomas Piketty, Capital et Idéologie (pp. 39 e sgg., Éditions. du Seuil, 2019). Il grafico è visibile al link:
http://piketty.pse.ens.fr/files/ideologie/pdf/G0.5.pdf
3) (OCSE) OECD, Under Pressure: The Squeezed Middle Class (2019)
4) Armando Bagnasco, Ceto medio. Perché e come occuparsene: Una ricerca del Consiglio italiano per
le Scienze Sociali (Premessa, Il Mulino, 2012)
5) Giuseppe De Rita - Antonio Galdo, L’eclissi della borghesia (pp. 56 e sgg., Laterza, 2011)
6) Quinto rapporto Auditel-Censis (19 dicembre 2022)
7) 57esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2023 (Comunicato stampa Censis,
1 dicembre 2023)
8) Igor Guardiancich e David Natali, Tra disintermediazione e concertazione: la difficile alternanza del policy
making sulle pensioni in Italia, in Stato e mercato (pp. 271 e sgg., Fascicolo 2, Il Mulino, agosto 2019) 9) Alberto Brambilla, Senza classe media non c’è futuro, (Itinerari Previdenziali-Il Punto, 27 febbraio 2023)
via”.















































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