Page 3 - Collegamenti-1-2024
P. 3

3
  in 2,6 il rapporto fra il 10% dei redditi più bassi e il 10% dei redditi più altri, che colloca l’Italia più vicina al Paese con la minore disparità, la Svezia col 2,1, che a quelli con le disparità maggiori, Bulgaria, Lettonia e Ro- mania col 4,1.
Ovviamente siamo consapevoli che queste statistiche fanno riferi- mento per lo più al mondo del lavoro regolare e trasparente abbastanza da rendere possibile la sua rappre- sentazione in termini statistici (parte centrale della curva gaussiana) e che esiste, purtroppo, un mondo di lavoro sommerso, precarizzato e non regolamentato o regolamentato male che sfugge alle rappresenta- zioni ufficiali.
Comunque, è abbastanza per poter affermare che in Italia al pro- blema delle retribuzioni basse per i lavori meno qualificati è ragionevole – senza dare scandalo – associare un problema analogo per i lavori a più alta qualificazione e più alti livelli di istruzione, come quello dei diri- genti industriali.
Questo è un aspetto del pro- blema meno evidenziato nei talk show e dai media rispetto a quello attinente ai lavori a più bassa qua- lificazione per le evidenti diversità in termini di empatia col grande pub- blico, di relazione col tema etico della lotta alle diseguaglianze e, non
ultime, di ricaduta elettorale. Eppure, anche questa sottova- lutazione del lavoro a più alta qua- lificazione produce effetti deleteri
sulla economia del Paese.
Basti pensare alla emigrazione in
altri paesi di decine di migliaia di gio- vani (non ultimo medici) che si sono qualificati nelle nostre università e oggi contribuiscono alla crescita del PIL e al benessere di paesi diversi da quello (il nostro) che ha investito risorse nella loro formazione.
Non possono consolarci su que- sto argomento le suggestioni globa- listiche perché la direzione di questo esodo è a senso unico e va nel senso dell’uscita dall’Italia, mentre le entrate di giovani di talento sono in numero decisamente minore; quindi, ci troviamo in presenza di una perdita secca nel capitale umano del Paese.
Se la difesa delle retribuzioni più basse risponde a esigenze di coe- sione e giustizia sociale e quindi eti- che, la tutela delle retribuzioni delle categorie a più elevata professiona- lità e della classe dirigente del Paese risponde alla esigenza di ri- conoscere merito e responsabilità, affinché i ruoli professionali relativi restino appetibili sul mercato del la- voro e garantiscano standard qua- litativi elevati, soprattutto in con- fronto agli altri paesi europei; in
questo scenario il settore della diri- genza ferroviaria non fa eccezione. PS: Mentre era in preparazione questo numero del nostro giornale la vicenda di Viareggio si è imposta con la conferma in Corte Suprema di Cassazione della colpevolezza
degli indagati, alcuni dei quali riman- dati in Appello per un ricalcolo della pena.
Un incidente ferroviario, quello di Viareggio, tragico (nel senso let- terale del termine) in tutti i suoi aspetti a cominciare dal numero delle vittime e dall’immenso dolore causato a tutti coloro che a diverso titolo ne sono stati coinvolti.
Questo evento, per molti versi epocale, a bocce ferme perché non si adombri il sospetto di voler inter- ferire con la vicenda processuale, deve fornire l’occasione per una ri- flessione sui rischi ai quali è esposta tutta la categoria dei dirigenti in ter- mini di responsabilità oggettiva e sulla ampiezza di questa alla luce della legge e della giurisprudenza che si sta consolidando.
Una riflessione che deve coin- volgere tutti le parti in causa, il Le- gislatore, l’Ordine Giudiziario inqui- rente e giudicante, le Camere Penali e non ultime le Aziende e la loro classe dirigente.
Giovanni Gualario


















































































   1   2   3   4   5