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Pensioni: l’erosione continua
Èbastata la notizia di un pro- babile nuovo intervento del Governo sul meccanismo
di adeguamento automatico delle
pensioni al costo della vita (pere-
quazione) per alimentare ulteriori
tensioni tra i pensionati. Perché sa-
rebbe la ripetizione dello strumento,
forse ancora più penalizzante, di
quello già disposto all’inizio di
quest’anno con la legge di Bilancio
2023, valido per il biennio 2023-
1
quazione scende progressivamente
fino a ridursi di due terzi oltre i 5.000
euro al mese. Uno stravolgimento
del meccanismo standard2 che era
stato appena ripristinato l’1 gennaio
3 2022 .
Perché sono prese di mira le pensioni?
Perché è difficile attivare iniziative in grado di colpire a fondo le evasioni fiscali e contributive; perché non è del tutto agevole recuperare nuove risorse da settori dell’economia e della finanza. È molto più facile fare cassa nel mondo del lavoro e della previdenza (è appena il caso di ri- cordare che le pensioni hanno natura di retribuzione differita, come si legge nella giurisprudenza costituzionale4). E la ritenuta IRPEF è alla fonte.
Sono state, e sono, le pensioni,
in particolare, il bacino preferenziale di prelievo per fronteggiare le tante esigenze del bilancio pubblico e pre- videnziale.
In pratica si fa cassa sui tratta- menti percepiti da quei lavoratori che, nel corso della loro vita, hanno sempre pagato contributi previden- ziali e imposte sul reddito, fino al- l’ultimo centesimo. Un filo rosso che, in poco più degli ultimi vent’anni, ha infilato uno dopo l’altro interventi volti a depotenziare i redditi pensio- nistici, con blocchi e modifiche peg- giorative del meccanismo automa- tico di adeguamento al costo della vita: per sette volte (Tabella 1). Sen- za contare che, nel corso degli stessi anni, sono stati applicati ben sei co- siddetti contributi di solidarietà (Ta- bella 2).
2024.
su sei fasce di reddito, con una va- lorizzazione decrescente fino a un minimo del 32% del tasso di infla- zione. Il taglio è sulle pensioni con importi superiori quattro volte il mi- nimo INPS (assegni di 2.101,52 € al mese ai valori lordi del dicembre 2022). Oltre questa soglia la pere-
È un meccanismo articolato