Page 7 - Collegamenti-4-2023
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e leggi (Sblocca Italia, Semplifica- zioni, DL Aiuti, eccetera).
Limitandoci agli aspetti temporali, il nuovo Codice Appalti introduce una importante novità legata alla ri- duzione, da tre a due, dei livelli di progettazione (Progetto di Fattibilità Tecnico Economica e Progetto Ese- cutivo), accorpando nel PFTE i con- tenuti previsti originariamente nel li- vello progettuale intermedio, ovvero il Progetto Definitivo, a cui auspica- bilmente corrisponderà una contra- zione dei tempi di progettazione (e connessi perditempo).
Sempre in ambito normativo, si è registrato un proliferare di stru- menti legislativi, nonché di Linee Guida ministeriali, finalizzati, esem- plificando, a definire i contenuti della fase progettuale, di parte delle tem- pistiche necessarie all’iter autoriz- zativo e dei soggetti a ciò preposti o coinvolti, nonché del monitoraggio della fase attuativa (cabine di regia).
A ciò poi si aggiungono i decreti necessari alle modalità di accesso ai finanziamenti PNRR ed ai fondi complementari, divenuti particolar- mente critici per effetto di un ano- malo incremento dei prezzi di cui si dirà in seguito.
A livello micro, ovvero dei sog- getti realizzatori, quali ad esempio RFI, e sempre con riferimento agli aspetti temporali, in aggiunta alle ottimizzazioni ottenute con l’istitu- zione dei Commissari straordinari, si è cercato di ridurre sensibilmente tutti i tempi necessari alla realizza- zione delle opere a partire dalla du- rata delle fasi di progettazione e di affidamento.
L’attività di gara, ovvero quella di affidamento dei lavori, e il sup- porto ai Commissari straordinari, tra cui molti sono dirigenti (o ex) di RFI, vedono coinvolte a tempo pieno nu- merose risorse di RFI ed Italferr.
Purtroppo, l’unione dei numeri in gioco (non solo quelli del PNRR), dei ristretti tempi a disposizione per lo svolgimento delle singole attività e delle regole che governano il Pae- se, peraltro in qualche caso mute- voli, non consentono dei margini di recupero.
In questo quadro, già di per sé estremamente sfidante, si sono poi aggiunte le esternalità prima citate (inflazione e guerra), che hanno por-
tato ad aumenti eccezionali dei prez- zi dei materiali da costruzione, fino al 50%, valori tali da mettere in seria discussione l’avvio di gran parte dei progetti, venendo meno le risorse a copertura delle esigenze delle ga- re programmate.
Per risolvere questa criticità i Go- verni, l’attuale e quello precedente, hanno adottato delle misure (cosid- detto “DL Aiuti”), stanziando risorse aggiuntive in un Fondo per l’avvio di opere indifferibili (non quelle in- cluse nel PNRR).
In tutto ciò, le società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane hanno contribuito al raggiungimento della maggior parte degli obiettivi prefis- sati, sebbene il loro ottenimento fos- se spesso dipendente da misure per il cui ottenimento erano spetta- trici, o al più attrici comprimarie.
Tra gli obiettivi intermedi raggiunti si possono sicuramente annoverare molteplici interventi che interessano il Sud del Paese, quali ad esempio l’aggiudicazione, sulla linea Adria- tica, del lotto Termoli - Ripalta e, sulla linea Tirrenica, addirittura l’av- vio dei lavori del primo tratto (da Battipaglia a Romagnano) del lotto 1 Battipaglia - Praia della linea AV Salerno - Reggio Calabria. Tale lotto in termini di investimento equivale, da solo, a circa il 10% complessivo delle opere in capo a RFI; e questo primo tratto, l’unico fattibile nei ri- stretti tempi imposti, consentirà co- munque, nelle more del completa- mento del resto del lotto 1, una ri- duzione delle percorrenze per Po- tenza fino a 25 minuti. A conferma delle ottime potenzialità del Sistema
Paese, l’avvio dei lavori è avvenuto a meno di tre anni dal primo studio di fattibilità della linea.
In conclusione, posto che il PNRR “ferroviario” è programma molto sfidante e di difficile attuazione e che in questo periodo storico ap- pare piuttosto velleitario fare delle previsioni, è comunque prematuro esprimere dei giudizi sulla sua effi- cacia.
Da un lato, una parte dei progetti ferroviari, per fortuna minoritaria, non vedrà mai la luce (almeno in ambito PNRR), in parte per dei limiti del sistema produttivo (principal- mente perché saturo di lavoro), in parte per effetto di resistenze, a vari livelli, che dimostrano che l’auspi- cato miglioramento (generalizzato) è ancora da venire.
Ma dall’altro lato, volendo essere ottimisti, oltre a registrare in RFI l’assunzione un notevole numero di giovani, con l’avvio di gran parte dei cantieri, necessariamente entro que- st’anno o al più nel primo semestre del 2024, potremo verificare se il PNRR effettivamente è stata “un’oc- casione da prendere e non da la- sciare”.
Infatti, ciò vorrebbe dire che in una attività storicamente critica per il nostro Paese, ovvero la definizio- ne, l’approvazione e la realizzazione di grandi interventi infrastrutturali, questo abbia dimostrato di avere attuato il cambiamento richiesto, a maggior ragione in un contesto qua- le quello che stiamo vivendo (la fa- mosa resilienza?).
Pietro Bruni
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