Page 15 - Collegamenti-4-2023
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L’orologio dell’apocalisse a inizio 2023 segnava 90 se- condi dalla fine del genere
umano: la guerra, i rischi atomici e quelli climatici i principali fattori che hanno spinto la lancetta dei secondi così vicina alla mezzanotte. Aspet- tiamo la nuova stima, che credo ri- duca ulteriormente il ristretto spazio di manovra che ancora resiste.
Stiamo correndo verso il baratro, viene in mente il film Rapa-Nui e la scena drammatica dell’ultimo albero, abbattuto pur di trasportare la maoi (la statua colossale dell’isola di Pa- squa) in nome di un comune quanto acritico imperativo socio-religioso. E viene in mente anche il vitello d’oro (Esodo, 32) declinato qualche anno fa da Papa Francesco quale metafora del desiderio di successo,
potere e denaro, in risposta a una condizione esistenziale precaria, ali- mentata dagli stessi tre desideri in- timamente collegati, e dunque me- tafora quanto mai attuale dei sacri paramenti socio-religiosi del corren- te modello capitalistico-finanziario, consumistico e predatorio, senza alcun freno di carattere etico o mo- rale. Dio sarà pure morto, ma come si può ad esempio pensare di scom- mettere e guadagnare sul fallimento di intere nazioni sapendo che questo affamerà interi popoli, o continuare a depredare risorse naturali e in- quinare l’ambiente senza pensare al domani? Per fortuna da più di qualche anno si sta iniziando ad af- fermare un nuovo paradigma finan- ziario attento all’etica e alla soste- nibilità: l’unica speranza che abbia-
mo è che lo switch avvenga prima dello scadere della mezzanotte.
In questo contesto si colloca an- che il nostro Paese, che in quanto a etica e sostenibilità certo ha ampi margini di miglioramento. Se guar- diamo ai soli indici di ricchezza, un cittadino su quattro risulta povero o è in stato di grave deprivazione, il 49% ufficialmente non ha reddito e quindi non versa contributi, e sulla parte “ricca” della popolazione, il 4% che dichiara redditi sopra i 70mi- la euro, grava il 31% delle imposte.
Si stima però un’evasione fiscale annua per 100 miliardi di euro, il 10% dei cittadini possiede il 56% dei beni, c’è un giro d’affari della malavita che vale 40 miliardi di euro l’anno (due punti percentuali del PIL) e l’indice di corruzione perce-
Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune Alessandro Manzoni (I promessi sposi, capitolo XXXII)
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 Attrazione al ribasso
 
























































































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