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 dei servizi offerti in termini di solidità ed efficienza di Fasi e Assidai e so- stenere il confronto in atto rispetto ai pesanti interventi normativi sulle pensioni.
Andrà valorizzato il contributo dei dirigenti non più in servizio (inoc- cupati o in pensione), che per espe- rienza, disponibilità di tempo pos- sono contribuire in maniera sostan- ziale alla vita associativa.
Una particolare attenzione merita l’attività di comunicazione: periodico sindacale Collegamenti, aggiorna- mento del sito web e studio di nuove forme di comunicazione diretta con gli iscritti. Dovranno essere concor- dati con il Gruppo FS Italiane incontri periodici e una regolare informativa sulle novità organizzative.
Anche la Segreteria tecnica del Sindacato andrà potenziata.
Giovanni Gualario, invece, ha maggiormente orientato il suo in- tervento sulla natura e sugli scopi di un Sindacato che vuole rappre- sentare gli interessi di una categoria dirigenziale e sul suo rapporto dia- lettico con l’Azienda.
Il Sindacato ha, da Statuto, il compito di rappresentare dirigenti in servizio e non in servizio del Grup- po Ferrovie dello Stato Italiane, ma la previsione statutaria da sola non basta per riempire di contenuti que- sta affermazione, alla quale occorre
Gherardo Zei, Presidente di Federmanager Roma
dare concretezza nell’agire della or- ganizzazione sindacale. La rappre- sentanza si fonda sulla conoscenza del soggetto che si vuole rappre- sentare e sulla relazione continua con questo soggetto. La conoscen- za proviene dalla comune identità dei soggetti (l’appartenenza alla ca- tegoria) e la relazione dall’ascolto dei rappresentati, ma in egual mi- sura dalla loro fiducia nell’organiz-
zazione e sulla loro partecipazione e contributo all’azione sindacale. In questo senso è da evidenziare la crisi di adesione dei dirigenti in ser- vizio, non solo in termini di iscrizione ma anche in termini di contributo e la partecipazione alla vita sindacale dei dirigenti già iscritti. È questo un argomento al quale è doveroso por- re attenzione e rimedio.
È diffusa l’opinione fra i colleghi in servizio che il ruolo del Sindacato sarebbe limitato e condizionato – si- no a renderlo pressoché ininfluente – dalla mancanza di un effettivo potere contrattuale in Azienda; questa ana- lisi è stata spesso condivisa anche dagli iscritti, ma è superficiale.
Per avere potere contrattuale non occorre necessariamente mi- nacciare lo sciopero. La nostra forza contrattuale deriva dal fatto che rap- presentiamo il mood, l’umore, dei dirigenti in azienda. Con il termine umore intendiamo il grado di moti- vazione, di identificazione con l’azienda, di soddisfazione della ca- tegoria dirigenziale. Questi sono tutti aspetti che un’azienda grande come il Gruppo FS Italiane non può trascurare e sono lo spazio nel qua- le normalmente si svolge la nostra azione di rappresentanza. Su que- sto si fonda il potere contrattuale di un sindacato in grado di rappresen- tare in Azienda il punto di vista dei
  Adriano Mureddu, Responsabile Human Resources di FS Italiane






















































































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